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La comunicazione non sarà più la stessa

Aggiornamento: 6 ago

L’incontro Trump-Zelensky: un messaggio non convenzionale (fino a ieri)


Lo show andato in scena questa settimana tra Donald Trump e il presidente mi ha scosso e ha scosso l’idea tradizionale di diplomazia. Ritorno tra un attimo su questo aspetto.


Restando sull’infuocato incontro Trump-Zelensky, spero che l’addormentata comunità europea si scuota dal suo torpore. L’Europa dei 27 è brava a discutere animatamente di misure standard e a regolamentare la classificazione di prodotti agricoli. Meno reattiva ai capovolgimenti di fronte. Sul punto, vale la limpida esortazione di Mario Draghi, di due settimane fa a Bruxelles. Durante un incontro straordinario con i vertici della Commissione europea, Draghi ha lanciato un monito deciso contro la “sonnolenza burocratica” che da troppo tempo paralizza l’azione politica europea. Le sue parole hanno funzionato da sveglia, risuonando come un invito urgente a superare una logica autoreferenziale e a riscoprire quella comunicazione istituzionale che, un tempo, sapeva essere costruttiva e orientata al bene comune. Fonti istituzionali e commentatori di spicco hanno sottolineato come il discorso di Draghi abbia rappresentato un punto di svolta, indicando che il cambiamento non arriva più attraverso un graduale adattamento, ma con un gesto netto e l’assunzione di posizioni chiare.


Il Trionfo della superbia. Addio comunicazione 


Il meeting della Casa Bianca, celebrato in un clima di attesa e controversia, non è più una delle tante “perle” a cui ci ha abituato il politico-imprenditore noto per il suo stile disinvolto. È l’inizio di una nuova modalità comunicativa che in parecchi emuleranno nella vita di tutti i giorni. Un qualsiasi passante penserà: “se lo fa lui che dovrebbe essere un esempio da seguire, posso farlo anch’io.”. È la prova plastica di come il panorama internazionale stia spostando l’attenzione dalle procedure istituzionali a gesti più decisi e provocatori. In quest’ottica, l’incontro di martedì 25 febbraio 2025 è un invito a rivedere i canoni della comunicazione diplomatica, che hanno perso loro forza costruttiva.


Comunicazione e Diplomazia: dal consenso allo scazzo (ormai si può dire)


La dicotomia tra lo stile aggressivo di Trump e l’appello in stile Draghi mette in luce il passaggio da una comunicazione fatta di convenzioni e “gentilezza” a un dialogo più crudo e carico di tensione. Se da un lato il “trionfo della superbia” di Trump incarna un modo di fare politica che si nutre di shock e provocazione, dall’altro Draghi propone un’alternativa basata su un’azione concreta e mirata a rimettere in discussione il sistema burocratico europeo.


Questa dinamica mi porta a riflettere su un aspetto: la buona comunicazione costruttiva sembra destinata a lasciare il posto a un confronto più aspro e immediato. Il rischio è quello di alimentare una spirale in cui il dialogo diventi sinonimo di “scazzo”, presupposto del successivo corpo a corpo in senso fisico, mentre l’esigenza di rinnovamento resta sospesa in attesa di un’autorità che sappia guidare il cambiamento senza cadere nell’arroganza.


Questi eventi, sebbene apparentemente distanti, si intrecciano in un quadro più ampio di crisi della comunicazione istituzionale. Da un lato, l’incontro Trump-Zelensky, evidenzia la volontà di rompere gli schemi tradizionali; dall’altro, Draghi ci ricorda che dietro a ogni apparente esuberanza politica si nasconde la necessità di rinnovamento e di un impegno serio per il futuro dell’Europa.


La lezione che il controverso Trump ci lascia è duplice: è necessario rivedere le modalità con cui le istituzioni si relazionano con il pubblico e, allo stesso tempo, riconoscere che la sfida della comunicazione efficace richiede una sintesi equilibrata tra rigore e umanità. 

Se il recente spettacolo a Casa Bianca rappresenta l’epilogo di un percorso in cui la gentilezza istituzionale viene meno, allora siamo chiamati a ripensare il concetto stesso di leadership, affinché il “trionfo della superbia” non diventi la norma, ma piuttosto il punto di partenza per una rinascita comunicativa. Buona fortuna a tutti!

 
 
 

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