È corretto definire l’azienda come una famiglia?
- dambrosiomiki
- 21 gen 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 12 lug
Una riflessione
Capita spesso di leggere annunci di lavoro o presentazioni aziendali che descrivono
l’azienda come “una famiglia” con frasi come “Benvenuto nella nostra famiglia”, “La nostra
azienda è una famiglia” o ancora “Siamo una famiglia che ha dei valori”.
Almeno un terzo del nostro tempo lo viviamo al lavoro e non è raro che il rapporto con i
colleghi di lavoro evolva fino a sfociare in rapporti di amicizia, di fiducia e di appoggio
emotivo che vanno oltre l’ambito lavorativo.
Anche se questo tipo di relazioni possono avere una similitudine con alcuni valori positivi
che possiamo ritrovare in famiglia come il rispetto, lo spirito di collaborazione, l’empatia ed il senso di appartenenza, ciò non deve indurre a pensare che, se utilizzati nella
comunicazione d’impresa, distinguano l’azienda a beneficio della propria immagine.
È corretto, nell’ottica della comunicazione d’impresa, auto-definire la propria azienda “una famiglia”?
A mio parere no. Anzi, può essere dannoso per l’immagine del brand.
Intanto, in tema di efficacia della comunicazione è sempre utile (scrivendo, descrivendo o
raccontando) cambiare prospettiva mettendoci nella posizione del lettore comunicando ciò
che può essere di suo interesse e aiuto. Nello specifico, dobbiamo convenire sul fatto che ladefinizione di famiglia non è uguale per tutti, ma è filtrata dalle esperienze che il singolo haavuto con i suoi familiari non escludendo, quindi, che possa avere connotazioni positive quanto negative.
Una parte del nostro pubblico potrebbe recepire non favorevolmente proprio questo aspetto con cui intendevamo fare leva sui suoi sentimenti, causando il suo allontanamento invece che il suo coinvolgimento alla scoperta di ulteriori informazioni su di noi.
“La nostra azienda è come una famiglia”. Sarà vero?
La scelta di ricorrere a tale affermazione nella descrizione della propria azienda nasconde
un’insidia di fondo rappresentata dalla domanda: “le cose stanno veramente così?”.
Parlare dell’azienda come di “una famiglia” potrebbe sembrare una buona idea per enfatizzare l’aspetto valoriale e veicolare un’immagine positiva, ma potrebbe anche essere percepita come un’affermazione lontana dal vero.
Se siamo nella condizione di fare emergere (con spontaneità) questo aspetto dalle
conversazioni e dai post sui social dei nostri collaboratori, allora, diamo all’utente una
chiave di lettura attraverso cui lui stesso – se vorrà – sarà in grado di cogliere questo
aspetto da dichiarazioni autentiche. In caso contrario, meglio evitare lo slogan se non
possiamo documentarlo.
I collaboratori ambasciatori del brand
Non escludo la possibilità della coesistenza di un clima familiare in azienda. In taluni casi
(soprattutto nella fascia delle piccole o medie imprese a base familiare, spine dorsali del
sistema economico del nostro Paese), è possibile rintracciare dinamiche interpersonali
assimilabili a quelle familiari. In questi casi – al fine di una comunicazione efficace – sarà
più indicato evitare slogan e lasciare che sia l’utente a farsi un’idea dalle testimonianze dei
collaboratori che parlano (e pubblicano sui social) di episodi del loro ambiente di lavoro e
del bel clima che li circonda nello svolgimento dei loro compiti.
I collaboratori sono gli ambasciatori più autentici nella diffusione della conoscenza del
brand in cui lavorano (definiti anche brand ambassadors).
Il vostro brand è unico. Raccontatelo.
Pertanto, se volgiamo comunicare al nostro pubblico la caratteristica del clima familiare
che distingue l’ambiente di lavoro, lasciamo che siano le storie aziendali a veicolare
questo aspetto. Il messaggio che arriverà da un collaboratore (o, anche dallo stesso
titolare) sarà più autentico e solido di una semplice affermazione. Potrà racchiudere
aneddoti sul superamento delle difficoltà, sul perché l’azienda esiste, su quali
problemi risolve il prodotto/servizio offerti e come l’azienda opera. È questo il
messaggio che aiuta il pubblico a scoprire le vostre unicità distintive e aiuta voi a
conquistare uno spazio nella sua mente del potenziale cliente in un mercato affollato di
messaggi.
Nella scelta di un brand, il pubblico non sceglie solo in base al prezzo, ma anche –
soprattutto oggi – in base ai valori che l’impresa è in grado di esprimere e con i quali il
pubblico sceglie di identificarsi.
Trovo che un’azienda sia più simile ad una equipe di medici dalle distinte specialità, ad unasquadra sportiva, all’equipaggio di una barca piuttosto che ad una famiglia. L’azienda è un ente economico e, per sua natura, tende al profitto. La sua performance è generare profitti superiori alle perdite.
Descrivendosi, l’azienda dovrebbe trasmettere al pubblico la visione che accomuna i
collaboratori verso “il suo scopo”, “il suo perché”. Lo scopo condiviso conduce tutti
lungo lo stesso percorso.
Alcune ricerche segnalano che le aziende orientate alla condivisione dello scopo tra i
collaboratori hanno maggiori possibilità di successo. Sono quelle aziende in cui ciascuno, adogni livello, ha maturato la consapevolezza di appartenere ad un gruppo in cui ognuno
condivide la rotta, fornisce le proprie competenze e le proprie performances che,
inevitabilmente, influenzano il raggiungimento degli obiettivi comuni.
Il racconto di storie reali fatto dalle persone appartenenti alla “squadra” interessa molto di più e genera l’atteso coinvolgimento del vostro pubblico.



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